5a DOMENICA DI QUARESIMA
Is 43,16-21; Fil 3,8-14; Gv 8,1-11
A scanso di equivoci, bisogna dire che le parabole di Gesù non sono raccontini offerti per addolcire la vita di chi sbaglia. Nella scena del vangelo di oggi la donna in questione l’ha combinata grossa, non ci sono dubbi. E grossa gliela aveva combinata a suo papà anche il figlio minore della parabola di domenica scorsa. Ma una prova esistenziale del Dio padre misericordioso di Lc 15 si trova qui, nella umanità con cui il Signore Gesù guarda e parla con la donna scoperta in flagrante adulterio e buttata in mezzo al pubblico ludibrio (Gv 8,3). Il peccato va sempre chiamato con il suo nome, certamente, ma è proprio lì che Dio ci raggiunge. Le autorità religiose che controllano Gesù dovunque vada, lo sappiamo, hanno un solo scopo: distruggere la sua figura come maestro. La donna serve solamente al loro malizioso progetto, è oggetto di una manipolazione e basta. Il trabocchetto è ben architettato (Gv 8,4-6). Caro Gesù, se ti schieri con la donna adultera ti metti contro la Legge di Mosè, pensaci bene. Se invece dai il via libera alla lapidazione, smentisci clamorosamente quanto hai raccontato a tutti sulla misericordia di Dio attraverso le parabole e tutti gli altri tuoi insegnamenti e gesti: questa volta sei in trappola!

Ogni volta che leggo e medito questa pagina del vangelo rimango sempre ammirato dall’iniziale, maestoso silenzio del Signore. Si può immaginare facilmente la scena. Arrivano tutti eccitati trascinando quella donna, già pronti a scaricare su di lei la propria voglia di giustizia sommaria. C’è gran confusione di parole e di movimento di gente che si accalca incuriosita. Un po come accade oggi in nuova edizione, quando dall’anonimato qualcuno esce improvvisamente alla ribalta delle cronache mediatiche per aver compiuto qualcosa di grave. Ci accalchiamo tutti all’osservatorio della televisione o dei social-network e chissà perché subito si ha da dire qualcosa, con i media che te ne danno la immediata possibilità! Viviamo davvero in una civiltà paradossalmente ferita dall’anonimato e al tempo stesso ossessionata per i dettagli della vita degli altri, spudoratamente ammalata di morbosa curiosità (Papa Francesco, Evangelii Gaudium n. 169). Gesù, sempre silenzioso, scrive per terra. Si sono scritti fiumi di inchiostro su questo gesto di Gesù cercando di interpretarne il senso. Non so se sia così, ma a me piace pensare che stesse solo scarabocchiando per terra per lasciare libero corso alla foga giustizialista che circondava la donna, ma nello stesso tempo manifestando tutt’altro atteggiamento difronte ad essa. Gesù viene sollecitato ancora a rispondere (Gv 8,7a). Allora il Signore si alza da terra, ma solo perché insistono: chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei (Gv 8,7b). Ora, piano piano, tutti fanno silenzio. E’ importante far silenzio, altrimenti non si riflette, altrimenti si è solo preda degli istinti che si agitano dentro di noi. Tutti, piano piano, mollano le pietre, se ne vanno uno dietro l’altro, dal più vecchio al più giovane.

L’ultima scena del vangelo è un capolavoro. Lasciano da solo Gesù, lasciano da sola la donna ancora là in mezzo (Gv 8,9). Generalmente gli uomini, quando commetti qualche grosso sbaglio, spariscono presto (ma se per caso ti capitasse di incontrare un uomo che rimane con te, non fartelo scappare, quello è “tanta roba”, come si dice oggi tra i giovani…). Gesù invece condivide subito la solitudine del peccatore lasciato a sé stesso con il proprio peccato. Egli è il Dio che non se ne scappa da te perché hai peccato gravemente. Gli scribi e i farisei, abbandonando il peccatore, rappresentano solo una caricatura deformata del Dio che proclamano di credere. Pensano di non avere niente a che fare con l’adulterio della donna perché pensano che Dio giudichi come loro. Ma Gesù con la sua parola ha scoperto l’adulterio nascosto nel loro cuore. L’adulterio della legge di Dio, Misericordia io voglio non sacrificio (Os 6,6 e Mt 12,7), quella legge che dichiaravano di conoscere bene e che invece manipolavano ad arte per i loro vantaggi.

Gesù, il volto e il cuore dell’amore misericordioso di Dio, adesso può parlare alla donna faccia a faccia. La donna non ha più addosso gli occhi morbosi e pieni di giudizio di tanti, ora può ascoltare bene quello che il Maestro ha da dirle: Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata? – Ed ella rispose – Nessuno Signore. – E Gesù le disse: Nemmeno io ti condanno; va e d’ora in poi non peccare più. Ecco il centro di gravità della legge di Dio, ecco la verità dell’uomo e la verità di Dio: rimasero da soli lì, la miseria e la Misericordia (S.Agostino, Discorso 16/A). Dinanzi alla gravità del peccato, Dio risponde con la pienezza del perdono. La misericordia sarà sempre più grande di ogni peccato, e nessuno può porre un limite all’amore di Dio che perdona (Papa Francesco, Misericordiae Vultus n.3). Hai ragione Francesco, Dio ama troppo la sua creatura: il suo Amore è più grave di ogni peccato!
Nella sua lettera pastorale per la Quaresima-Pasqua intitolata, Amati e ri-chi-amati per la compassione, il nostro carissimo vescovo Padre
Mauro, scrive così:” E’ davvero scandaloso questo Gesù che si offre a tutti, soprattutto agli sfregiati della vita e dal prossimo, come Amico, come segno che Dio li accoglie tra le sue braccia prima ancora che tornino all’osservanza della legge e pongano gesti conformi all’Alleanza.
E’ il suo perdono senza riserve, assoluto totale che sconcerta le persone che si sentono moralmente giuste e legalmente corrotte”.
Ciò che viene letto e proclamato nel Vangelo della quinta domenica di Quaresima è un episodio che merita tutta la nostra attenzione, tutta la nostra
meditazione. Hai detto bene p.Giacomo, la donna è sola col suo peccato, è una donna adultera e deve fare i conti con la legge che l’avrebbe dovuta condannare. L’insegnamento di Gesù però anche questa volta è grande” nessuno ti ha condannata? Neppure io ti condanno; va e d’ora in poi non peccare più.” Gv 8,10-11
Esprime bene l’acquarello di Maria Cavazzini a sottolineare il testo evangelico; la donna che prima era rannicchiata su se stessa, chiusa nella sua colpa, ritrova fiducia nello sguardo di Gesù, che Ama nonostante tutto.
Padre Mauro per esprimere cos’ è la compassione dice ancora ” Gesù offre quella sovrabbondanza di perdono, quella sproporzione di cura, quell’eccesso di misericordia che consente a Dio di camminare per le vie dell’umano”.
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Che bello condividere la gioia di come è Gesù con noi! Grazie Rosy!
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A me piace sempre trasferire nella vita la Parola e dico la verità, anche questa volta è stato l’ ennesimo scossone.
Sì perché la giustizia divina è così diversa da quella terrena! Qual è quel giudice che di fronte ad un ladro gli dice: non ti metto in galera, vai e non rubare mai più….?
La misericordia divina viene a noi concessa proprio così, senza nemmeno attendere le nostre scuse, senza somministrare prima una punizione, come siamo abituati ad osservare in una società civile.
La misericordia divina viene concessa a tutti, per tutto!
Ci sono allora persone che comprendono ciò e di fronte a tale abbondanza di perdono gratuito, rimangono ammutolite, incredule, come la donna “adultera” che era già pronta a ricevere la punizione esemplare.Mi piace pensare che questa donna sia diventata fedele, ma questo non è scritto.
Ci sono invece persone che non riconoscono questo infinito amore, altre che non si sentiranno mai degne di ricevere il perdono.
Non è semplice trasferire questa parabola nella vita di tutti i giorni: non avrebbero più senso i processi, non ci sarebbero più quelle lugubri prigioni, non ci sarebbero più persone depresse, che nella vita non vedono niente di bello…..se si gustasse davvero la misericordia divina
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Eh già Chiara! La Misericordia divina fa fatica a entrare e “passare” attraverso i nostri cuori per raggiungere tutti…è la fatica della incarnazione nella vita di tutti i giorni, è vero, ma è l’unica vera rivoluzione capace di dare un futuro all’uomo…Se per assurdo per un solo istante ci credessimo tutti, in quel sublime momento ci sarebbe tutto il paradiso sulla terra! Ma Dio porta avanti il suo disegno di salvezza con piccolissimi spazi di paradiso in mezzo a tanti inferni…e alla fine (ma non qui dove siamo di passaggio…) la Misericordia trionferà! Ciao Chiara!
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O come sarebbe bello ae amche noi riconoscendoci altro che miserabili peccatori, avessimo misericordia dei nostri fratelli che sbagliano, ho letto poco fa di un uomo intento a rubare del gasolio sorpreso dai proprietari e’ stato ucciso massacrato da calci e pugni, queste cose mi fanno soffrire molto e penso che la gente fa dei loro beni terreni il loro dio…
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